Settimana di Pentecoste – Giovedì
Ezechiele
Ez 11, 14. 17-20
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d’Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio».
Vangelo
Mt 10, 18-22
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Vangelo
Concludiamo oggi questa settimana liturgica che è stata tutta un tempo nel quale riflettere sulla Chiesa e sulle sue dimensioni e attività.
Oggi il Vangelo ci ricorda che la Chiesa è nata, per così dire, per essere perseguitata. Non esiste tempo nel quale la Chiesa non sia stata perseguitata. Per vari motivi, con diverse forme, da quelle più fisiche a quelle più intellettuali. Eppure, ci dice il Signore, la Chiesa non è mai senza il dono dello Spirito che permette di superare ogni cosa. Il discepolo non dovrebbe mirare a che non ci siano persecuzioni. Non è possibile questo esito nella storia. Piuttosto il discepolo invoca lo Spirito e si lascia guidare dallo Spirito, perché egli sa bene che dove il Signore si rende presente con il suo Spirito, ogni cosa diventa possibile ed anzi bella. Così la grande storia della Chiesa, come possiamo vedere, è stata scritta non da uomini illustri in tempo di pace, ma da tutte quelle anime povere che, nelle persecuzioni di ogni tempo, hanno dato prova della loro fede e della loro testimonianza rimanendo integre nella propria professione di fede. È la perseveranza, dice il Signore, che salva l’anima e che edifica la Chiesa. Noi siamo Chiesa costruita sulla perseveranza di altri. Così dobbiamo anche noi costruire sulla nostra perseveranza quello che possiamo compiere oggi, per lasciare ad altri il nostro esempio ad edificazione della loro Chiesa.
Ezechiele
Dall’altra parte abbiamo ascoltato la grande e profonda parola di Ezechiele, che riportava Israele a comprendere che Dio stesso, dopo aver visto le continue infedeltà del suo popolo, avrebbe suscitato un’alleanza che non sarebbe mai venuta meno. Alleanza che lo Spirito di Dio avrebbe scritto nel cuore degli uomini. Alleanza che non si basa sulla volontà dell’uomo, ma, piuttosto, sul desiderio di Dio di trarre a sé gli uomini, anche se essi, continuamente, deviano dal loro cammino di fede e non rendono lode a colui che li ha creati e salvati. Questa alleanza che Dio costituisce in maniera incrollabile è quella di Gesù Cristo. La “nuova alleanza” non poggia i suoi cardini sulla volontà degli uomini, non è radicata nel cuore fragile dell’uomo, ma nasce da Dio ed è realizzata da Dio, così che, chi partecipa di questa alleanza, ovvero chi dona l’assenso della sua libertà all’opera di Dio che si realizza attraverso Cristo, costruisce solidamente quella realtà che dall’alleanza discende: la Chiesa.
Per noi
Anche noi, oggi, al temine di questa settimana nella quale abbiamo sempre riflettuto pensando alla Chiesa, siamo qui a riconoscere che la Chiesa non si eleva sulle capacità degli uomini, non è resa grande dalle loro imprese. La Chiesa nasce dalla volontà di Dio di attirare a sé gli uomini. La Chiesa nasce dal suo cuore. Chi vuole edificare la Chiesa deve edificarla con umiltà dietro a Cristo, mentre tutti coloro che non vivono questo insegnamento, non solo non la edificano ma, al contrario, rischiano di distruggerla e di rovinarla.
Credo che oggi dobbiamo anzitutto celebrare il mistero dell’Eucarestia con il massimo del rispetto e della riverenza. Noi sappiamo che è proprio nell’Eucarestia che si costruisce la Chiesa. Nella celebrazione noi siamo qui per pregare, per dire al Signore che senza di lui non si può certo pensare di fare nulla e che lontano dal suo amore non possiamo pensare di vivere alcunché di buono.
Non solo, siamo qui anche per pregare perché in qualsiasi genere di persecuzione la Chiesa possa rimanere integra e salda. Preghiamo perché nelle persecuzioni del mondo rimanga fisso il nostro pensiero in Dio. Preghiamo perché quando la Chiesa non è capita, quando la Chiesa è messa all’angolo, quando la Chiesa non è cercata come luce per gli uomini, tutti i credenti possano resistere e riprendere quella storia di alleanza con Dio che, sola, è garanzia di salvezza. Preghiamo anche per quella parte di Chiesa che non ha libertà, per quei credenti che, non potendo professare liberamente la propria fede, sono oppressi, oltraggiati, carcerati e perfino uccisi. Chiediamo anche per loro la forza dello Spirito Santo, perché la loro testimonianza e il loro martirio non vadano sprecati. Il Signore che sostiene sempre la Chiesa nel tempo, ci doni di vedere frutti di conversione sincera, perché l’amore di Dio possa trionfare in mezzo agli uomini.