Settimana della 2 domenica di Pasqua – venerdì – Santa Caterina da Siena
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA AGIOGRAFICA
Vita di santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa
Caterina nacque a Siena nel 1347. Volendo fin da fanciulla consacrare a Dio la sua verginità, ottenne di portare l’abito domenicano del Terz’Ordine, ossia delle Mantellate laiche. Durante la sua vita praticò grandi mortificazioni e penitenze corporali, talvolta nutrendosi solo della comunione eucaristica. Il suo nome divenne in breve così celebre e venerato, che da ogni parte le venivano portati malati e persone sofferenti nel corpo e nell’anima, che traevano da lei profondo conforto. Mentre si trovava a Pisa, una domenica, dopo aver ricevuto l’eucaristia vide il Signore crocifisso accostarsi a lei in una grande luce e cinque raggi partire dalle ferite del corpo divino per raggiungere in cinque punti il suo corpo. Comprendendo subito il misterioso significato di quella visione, Caterina pregò il Signore di non far apparire le ferite. Subito i raggi mutarono il loro colore sanguigno in uno splendore meraviglioso, e raggiunsero sotto forma di luce purissima le mani, i piedi e il cuore di Caterina, provocandole un dolore sensibile e intenso. Quest’umile vergine, assolutamente illetterata, era in grado di rispondere a complesse questioni dottrinali, che le venivano sottoposte da eminenti teologi. Nessuno l’accostò senza sentirsi migliore. Spense l’odio di molti e compose inimicizie mortali. Per ottenere la pace ai Fiorentini – colpiti da interdetto ecclesiastico per opposizione alla Sede Apostolica – si recò ad Avignone presso Papa Gregorio XI, al quale mostrò anche di conoscere per divina rivelazione il voto fatto dal medesimo, e a Dio solo noto, di tornare a Roma. E il Pontefice, anche per l’intervento di Caterina, decise di ritornare a prendere personalmente possesso della sua sede di Roma come realmente fece. Lo stesso Gregorio e il suo successore Urbano VI ebbero tale stima di Caterina da affidarle ripetute ambasciate. Si mostrò sempre donna forte e dolce, desiderosa del bene delle anime, impegnata nella ricerca della pace del popolo cristiano e preoccupata dell’unità della Chiesa. Morì nel 1380, a soli 33 anni di età, ricca di ogni virtù e del dono della profezia, e dopo aver operato grandi miracoli. Fu canonizzata da papa Pio II nel 1461. Risale al 1939, per iniziativa di Pio XII, la sua proclamazione a patrona principale d’Italia. Per la sapienza di dottrina che scaturisce dai suoi scritti, Paolo VI nel 1970 volle fosse annoverata tra i dottori della Chiesa e nel 1999 Giovanni Paolo II la dichiarò compatrona d’Europa.
SALMO Sal 148
Con la mia vita, Signore, canto la tua lode.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere. R
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore. R
Solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino. R
EPISTOLA 1Cor 2, 1-10a
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito.
VANGELO Mt 25, 1-13
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Una storia che ha dell’incredibile
La storia di Santa Caterina da Siena ha davvero dell’incredibile. Quasi dell’impossibile. Pensare che nel 1300 una donna, visionaria, “illitterata”, come lei stessa si definisce, entri nei più complessi risvolti della vita ecclesiale e politica del suo tempo, è davvero al di là di ogni immaginazione. Eppure è quello che ha fatto la santa, prendendo parte a tutte le diatribe del suo tempo e rivestendo incarichi di assoluta importanza sia presso il Papa che presso le grandi città del suo tempo, Siena, Firenze…
Un fuoco d’amore
Che cosa rese possibile tutto questo? Che cosa rese possibile, ad una vergine di quel tempo, questa straordinaria avventura dello Spirito? È Caterina stessa che ci risponde nei suoi scritti e nelle sue opere. Fu una misura straordinaria di amore per Dio. Caterina fu un “fuoco di amore” per Dio. Lei che, contro il parere di tutti, si consacrò a Lui. Lei che passava ore e ore in preghiera e serviva Dio con veglie e digiuni. Lei che fu vista cibarsi per 40 giorni della sola Eucarestia. Lei che fu presa dal desiderio della conoscenza di Dio sopra ogni altra cosa. Davvero fu una donna che non ebbe limiti e non ebbe misura nell’amare Dio e, per questo, ebbe in dono quella visione di Dio che la consolò e la sostenne per tutta la sua esistenza, specie nelle mille difficoltà che ella ebbe ad affrontare proprio per amore della verità, per l’amore di Dio e per l’amore della santa Chiesa.
L’amore per il crocifisso
Oltre alla preghiera indefettibile, Caterina amò il crocifisso e visse tutte le missioni che le furono affidate, in nome del Crocifisso. Fu così che, dopo un viaggio durissimo e lunghissimo si presentò alla corte di Avignone, facendo sì che il Papa la ricevesse, per implorarlo, proprio nel nome del Crocifisso, di tornare a Roma. Fu così che ottenne grazie speciali per le città del suo tempo, colpite da provvedimenti che minavano la salute spirituale dei loro popoli. Caterina non ebbe titoli di studio, non ebbe formazione. Ebbe solo la contemplazione del crocifisso come compagna di queste sue missioni. Fu vittoriosa proprio per questo. Ella sapeva bene nel nome di chi andava a reclamare alcuni risultati. Fu per questo che non ebbe mai paura. Come ci diceva San Paolo nella seconda lettura. Chi si muove per amore di Cristo, chi vive per Cristo Crocifisso non ha nulla da temere. È Lui che muove le cose, schiude gli animi alla comprensione, porta a salvezza tutti coloro che si affidano alla sua presenza.
L’amore per i giovani
Caterina ebbe anche sempre grande amore per i giovani, per tutti quei giovani che trovavano in lei un punto di riferimento sicuro e un modello di vita da imitare. Atteggiamento che traspariva bene dalla prima lettura che abbiamo ascoltato, nella quale Giovanni raccomandava ai giovani membri della prima comunità cristiana un amore grande per la Chiesa e per Cristo, nel nome del quale, poi, continuare ad operare per il bene di tutti. Fu così che Caterina ebbe ad operare, scegliendo, per il suo seguito, anche giovani che imparassero da lei lo stile della perfetta dedizione a Dio e della perfetta unione alla Chiesa.
Per noi, per l’Italia
Insieme con San Francesco, Santa Caterina è patrona d’Italia. Cosa chiedere a lei? Cosa domandare oggi alla sua intercessione?
- L’attenzione ai giovani. Credo che sia in cima alla lista delle intercessioni che dobbiamo affidare a Santa Caterina. Siamo in un momento complesso e sappiamo bene come il mondo giovanile sia pieno di difficoltà. Chiediamo a Santa Caterina di accendere il cuore dei nostri giovani e di aprire le loro menti ad un desiderio grande di valori, di cose belle, di esperienze salutari. Chiediamo a Santa Caterina di togliere i nostri giovani da quel nulla che, spesso, circonda il loro cuore e la loro anima.
- Chiediamo a Santa Caterina di intercedere per la Chiesa d’Italia. Vediamo anche qui non pochi problemi, non pochi motivi di crisi, non poche preoccupazioni. Chiediamo all’intercessione di Santa Caterina di vivere anche questi tempi come una sfida. Una sfida da animare con la preghiera, con il costante riferimento all’Eucarestia. Solo così saremo anche noi vittoriosi per quello che è il nostro compito di oggi. Chiediamo a Santa Caterina di far parte di una Chiesa che sappia incessantemente rinnovarsi, affidando a Dio anche le difficoltà, gli errori, le incomprensioni che, inevitabilmente, capitano.
- Chiediamo a Santa Caterina di proteggere sempre il Papa perché sia principio di unità visibile per la nostra Chiesa e costante richiamo ai valori della fede e a Cristo Crocifisso.
Santa Caterina che tanto amò l’Italia e tanto fece per essa, interceda sempre per noi.