Settimana della 2 domenica di Pasqua – sabato
Introduzione
Come sempre vi ricordo, il sabato, con le sue tre letture, è un giorno speciale che intende anche invitarci ad entrare nel giorno della domenica, giorno del Signore per eccellenza. In questo sabato, come vediamo dalle letture, siamo invitati a pregare con forza ma anche con fiducia lo Spirito Santo che è il grande dono di Dio per questo tempo pasquale.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA At 5, 12-16
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
SALMO Sal 47 (48)
Gerusalemme, dimora divina,
è la gioia di tutta la terra.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re. R
Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l’ha fondata per sempre.
O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio. R
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra.
Gioisca il monte Sion,
esultino i villaggi di Giuda.
Questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre. R
EPISTOLA 1Cor 12, 12-20
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo.
VANGELO Gv 3, 31-36
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Giovanni diceva: «Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui».
Vangelo
Il richiamo è particolarmente evidente nel Vangelo, nella conclusione di questo incontro di Gesù con Nicodemo. Con la sua conclusione che sembra molto forte, quasi provocatoria: “chi non obbedisce al figlio non avrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui”. Frase che non è minacciosa, ma che intende dire che chi non crede al Signore Gesù e alla rivelazione di amore che Egli ha fatto del Padre, rimane escluso da quella manifestazione della misericordia di Dio che, propriamente, è il cuore del Vangelo. Non solo. Chi si esclude da questa misericordia, da chi potrà essere difeso nel giorno dell’incontro con Dio? Chi rifiuta il Signore Gesù e la sua rivelazione di amore, con quale animo si presenterà di fronte a Dio Padre? Credo che questa sia la vera domanda che dobbiamo tenere nel cuore. Gesù non solo non vuole minacciare, ma vuole rivolgere, con questa sua affermazione, una parola di speranza al mondo. È in Gesù Cristo che si trova la salvezza piena e definitiva dell’anima, è in Gesù Cristo che si trova la pienezza dell’amore che salva.
Corinti
Consapevole di questo, San Paolo invitava ad essere uniti in un solo corpo, quel corpo che è la Chiesa, quel corpo che è chiamato a conformarsi all’amore di Cristo e a portare a tutti nel mondo la sua rivelazione di amore. Non conta quale ruolo uno rivesta nel corpo di Cristo che è la Chiesa, conta solo che ciascuno sia consapevole che la Chiesa è quel mistero di amore che deve rivelare all’uomo di ogni tempo quale sia la forza del Risorto che promana dal Vangelo che viene annunciato. L’adesione al Vangelo, così come l’adesione alla vita della Chiesa, sono la fonte di salvezza per ogni uomo, in ogni tempo.
Atti
È ciò che hanno capito bene tutti quegli uomini e quelle donne semplici di cui ci parlava la predicazione degli Atti degli Apostoli. Essi, sicuramente, hanno cercato Pietro e gli altri discepoli perché la fama dei loro miracoli si stava diffondendo. Le guarigioni che venivano da loro operate erano un richiamo potentissimo per tutti. Tuttavia non si fermarono qui, non si fermarono a quel segno esteriore, pur importantissimo, che il Signore concedeva a chi lo aveva seguito e, ora, lo stava servendo. Dal segno si risale alla forza della predicazione. Dal segno si risale alla forza della Parola di Dio che tutti salva e che tutto muta. È questo che preoccupa le autorità religiose di Gerusalemme. Da un lato esse non possono negare i miracoli di cui tutti sono testimoni. Dall’altro lato non vogliono che la predicazione del Vangelo circoli. Ma, a preoccupare le autorità, è la figura di Pietro, che emerge come colui a cui è riconosciuto ciò che il Signore gli ha donato: il carisma di essere il principio visibile dell’unità della Chiesa. La stima per Pietro è così forte che la gente si accontenta di essere “toccata” dalla sua ombra. Basta questo per avere la certezza di avere ricevuto una grazia particolare. È una fede immutata nei secoli che ha portato generazioni e generazioni di credenti ad esprimere il proprio atto di affidamento a Pietro, capo visibile della compagine ecclesiale.
Per noi
Al termine di una settimana così ricca e così intensa, anche noi ci domandiamo:
- Vivo nella Chiesa con questa fede?
- Anch’io stimo il ministero di Pietro?
- Anch’io invoco costantemente lo Spirito Santo per essere edificato da Lui?
Continui non solo in questo giorno, ma in tutto questo tempo, il nostro sincero atto di affidamento allo Spirito di Dio. È lui che sorregge il nostro desiderio di incontrare il Signore nel mondo che verrà.