Settimana della 4 domenica di quaresima – mercoledì
La paura di sostenere una lotta
Lottare è sempre qualcosa che fa paura. Prepararsi alla lotta è un’arte unica. Come ci dice la Scrittura di oggi.
La Parola di Dio per questo giorno
GENESI 32, 23-33
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Durante la notte Giacobbe si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi. Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrài benedetto!». Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca. Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
SALMO Sal 118 (119), 105-112
La tua parola, Signore, e lampada ai miei passi.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi. R
Sono tanto umiliato, Signore:
dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi. R
La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
I malvagi mi hanno teso un tranello,
ma io non ho deviato dai tuoi precetti. R
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine. R
PROVERBI 24, 3-6
Lettura del libro dei Proverbi
Figlio mio, con la sapienza si costruisce una casa e con la prudenza la si rende salda; con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. Il saggio cresce in potenza e chi è esperto aumenta di forza. Perché con le strategie si fa la guerra e la vittoria dipende dal numero dei consiglieri.
VANGELO Mt 7, 13-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Genesi
Siamo di fronte a uno dei brani più difficili del Primo Testamento. Possiamo tutti capire cosa significhi “lottare con gli uomini”. Giacobbe non è né il primo né l’unico che sostiene la lotta con gli uomini. Tutti, poi, abbiamo qualcuno con cui lottare. Ma cosa significa che Giacobbe ha “lottato con Dio?”. Il testo intende dire che Giacobbe ha avuto il coraggio di confrontarsi con Dio. La sua situazione è difficile. Ha tante cose, ha costruito il suo patrimonio, la sua fortuna, ha costruito con fatica la sua famiglia. Due mogli, undici bambini. In tutto questo è ancora fuggiasco, non ha una terra sua, non trova un luogo da abitare. Insomma, è tutto un po’ ancora precario. Giacobbe avverte tutto questo come un rischio e lotta con Dio. Probabilmente intende dire che Giacobbe si è sfogato con Dio rispetto a questa situazione, ha pregato con forza per capire dove lo stava portando Dio. Probabilmente ha capito che aver carpito la primogenitura non è stata poi una grande idea e che, ora, gli si sta presentando il conto tutto in una volta. Per questo “lotta con Dio”. Giacobbe vuole essere benedetto. Vuole che Dio lo sostenga, nonostante quello che ha fatto. Divenuto maturo presenta a Dio la sua preghiera in forma di lotta, mettendo tutto ciò che è e tutto ciò che ha nelle mani di Dio. Dio risponde. Gli cambia nome. Segno di una nuova vocazione. Lo benedice, segno che è e rimane presente nella sua vita, con le sue fatiche, con le sue difficoltà, con tutto ciò che la vita comporta. Così la Genesi insegna a non temere il confronto. Anche quando diventa lotta. Anche quando si lotta con Dio.
Vangelo
A contrastare questa paura è l’idea costante che occorre “produrre frutti buoni”. Per produrre frutti buoni, occorre “passare per la porta stretta”. La lotta con Dio, ovvero la richiesta costante della sua benedizione perché Dio accompagni con essa la vita degli uomini, passa dalla porta stretta, ovvero dal saper sostenere scelte difficili, impegnative, controcorrente. È questa la porta stretta per la quale è chiesto a ciascuno di noi il coraggio! Quaresima, in fondo, non vorrebbe essere che questo: un momento della vita dell’uomo nel quale diventa possibile sostenere con coraggio una serie di scelte adulte, impegnative, forse anche difficili, che avvicinano a Dio. Queste scelte non possono che portare frutti buoni per la vita di tutti i giorni. Dove c’è impegno, dove c’è passione, dove c’è attenzione non può che esserci questo! Un frutto buono è già assicurato da Dio che mette nel cuore di ciascuno l’amore per le cose buone, vere, belle. Anche, o forse soprattutto, quando sono difficili.
Noi e la paura di sostenere la lotta
Qualche volta è la lotta con gli uomini che ci fa paura. Qualche volta non sappiamo sostenere quella lotta con gli uomini che è il combattere – in senso buono – per sostenere le proprie idee e, così, ci arrendiamo a quello che viene imposto. Qualche volta ci fa paura quella serie di condizioni o condizionamenti che riguardano la nostra vita. Vita che diviene una lotta, che ci intristisce o che ci fa paura e che tira fuori il peggio di noi. Qualche volta sappiamo lottare per migliorare la nostra posizione, o quando siamo in condizioni di salute precarie, o quando non siamo a posto per qualche motivo. Talvolta lottiamo anche con Dio. La fede, a volte, diventa anche questo. Ma potremmo anche avere paura di sostenere questa lotta e allora, a differenza di Giacobbe che chiede una benedizione, ci ritiriamo, non siamo più in grado di combattere con quelle armi che la fede ci dona: la preghiera e il digiuno.
Per uscire dalla paura
Per uscire da questa paura non bisogna far altro che cercare quelle “porte strette” che la vita ci offre e che diventano occasione per correggere noi stessi, per migliorare noi stessi, per fare in modo che ciascuno di noi possa dare il meglio di sé mentre si limano i tratti peggiori di noi. In questa Quaresima non dovremmo nemmeno avere paura di sfoderare quelle armi che la Chiesa continua a ricordarci: la preghiera e il digiuno che sono le uniche due a disposizione per passare dalla porta stretta e migliorare. Non temiamo di lottare con Dio. La vita spirituale, secondo tutti gli autori sacri, è anche lotta. Lotta contro le passioni per vivere da figli. Figli amati, eletti, attesi da Dio alla meta finale.
Esercizio quaresimale
- So cimentarmi in qualche lotta salutare?
- So scegliere quella porta stretta che è sinonimo di vita spirituale in costante ascesa?
- Lotto con Dio?
- In questa Quaresima come sto usando le armi del digiuno e della preghiera?
- La mia vita spirituale assomiglia ad una lotta per cercare sempre il bene?
Proposito quaresimale
Mi impegno a rinvigorire la lotta spirituale che devo sostenere in questa Quaresima prima che il mio cammino di fede assomigli tutto ad una terra piatta, senza rischi ma anche senza novità.