Giovedì 30 novembre

Settimana della 3 domenica di Avvento – giovedì – Sant’Andrea

La spiritualità di questa settimana

Essere lampada che arde e che risplende si adempie anche nella vita di Sant’Andrea. Oggi la Parola di Dio ci offre tre lampade che risplendono.

La Parola di questo giorno

LETTURA 1Re 19, 19b-21
Lettura del primo libro dei Re

In quei giorni. Elia trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.

SALMO Sal 18 (19)

Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R

EPISTOLA Gal 1, 8-12
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

VANGELO Mt 4, 18-22
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Vangelo

La prima lampada è quella della vocazione di Sant’Andrea. Andrea era già un uomo di fede. Era uno di quelli che attendevano il Messia e, per questo, aveva già incontrato Giovanni il Battista. Ecco perché al passare di Gesù Andrea, subito, senza esitazioni, lascia quello che sta facendo, lascia quello che ha, lascia la sua famiglia e si dispone a seguire Gesù Maestro. La sua prontezza si spiega proprio così, con quella preparazione, forse anche lunga, che già aveva fatto. La prima lampada della vita di Sant’Andrea è quindi questa: la ricerca di fede seguita con passione, onorata con devozione e rispetto. Questa prima lampada è un segno e un richiamo per il nostro Avvento, perché anche noi non possiamo continuare ad attendere il Signore se non dentro un itinerario di fede costante nel tempo.

1 Re

La seconda lampada è quella che era contenuta nella prima lettura, ovvero la disponibilità al servizio. Già nel Primo Testamento non mancavano esempi di persone generose che si erano messe al servizio di Dio. Eliseo è uno di questi, un uomo di fede profondissima che si era messo al servizio di Elia, continuandone, poi, il ministero e il compito. Anche Eliseo è un uomo generoso, ma, soprattutto, è un uomo di Dio. La sua prontezza nel lasciare le cose, nel donarle ai poveri, dice molto del suo atteggiamento interiore. Eliseo è un uomo che ha ascoltato la predicazione di Elia, un uomo che è rimasto fedele a Dio nel tempo della non fedeltà e, per questo, quando si sente chiamato, lascia ogni cosa. La seconda lampada che arde e che risplende nella vita di Sant’Andrea è proprio questa, quella della generosità. Andrea ha vissuto così tutta la sua vita, tutta la sua vocazione. Gli episodi del Vangelo che lo ritraggono, ne parlano proprio come l’uomo della condivisione, l’uomo della vicinanza, l’uomo che incita altri a donare ciò che hanno per garantire un bene maggiore a tutti. Una lampada particolarmente significativa che risplende anche tra noi.

Galati

La terza lampada che arde e che risplende ci è stata presentata dalla seconda lettura, l’epistola. San Paolo ha ricordato che nessuno, nemmeno un apostolo, si deve presentare in una comunità per annunciare un vangelo diverso da quello di Cristo, diverso da quello che il collegio degli apostoli annuncia a tutti gli uomini, in tutte le Chiese, in tutto il mondo. Sant’Andrea ha fatto questo: è stato un uomo di comunione, non ha smesso mai di ricercare la comunione con i suoi confratelli e, nella sua missione, si è sentito partecipe di una missione più grande che Cristo aveva assegnato a tutti loro. È per questo che Sant’Andrea vive appieno la sua vocazione, partecipando del carisma comune. Sant’Andrea ha anche questo compito nella Chiesa moderna. Egli ha evangelizzato l’Oriente, è molto venerato nella Chiesa ortodossa, e le sue reliquie, presenti a Roma, a Costantinopoli, in Scozia, ad Edimburgo e, poi, ad Amalfi dove riposa il suo corpo, dicono che egli è il santo della comunione, il santo della comunità, il santo della corresponsabilità nella missione.

Sant’Andrea ha dunque vissuto queste tre lampade come fonte di luce per la sua vita e per la vita degli altri: la lampada della sua vocazione, la lampada del suo servizio e missione, la lampada della comunione che genera la Chiesa.

Marana Thà, Vieni Signore Gesù!

Così anche noi possiamo dire:

Marana Tha, vieni Signore Gesù nelle nostre vite e insegnaci a fare tesoro della nostra vocazione. Quella vocazione che rimane la pietra miliare della nostra vita, il punto di riferimento a cui sempre dobbiamo ancorare ogni scelta.

Marana Tha, vieni Signore Gesù, e rendici disponibili. Disponibili per gli altri, disponibili per diversi servizi, disponibili nel dono di noi stessi e anche nel dono delle cose, quelle cose alle quali teniamo molto, che sono un po’ il centro delle nostre preoccupazioni e che, però, possono essere utili a tutti, se impariamo a donarle con amore e con generosità.

Marana Tha, vieni Signore Gesù e insegnaci ad essere uomini e donne di comunione, uomini e donne che sanno unire, che sanno operare per il bene della famiglia, della società, di tutti. Insegnaci che solo nella comunione cercata, coltivata, intesa spiritualmente forte sta una delle colonne portanti del nostro essere cristiani. Insegnaci, come ha fatto Sant’Andrea, a saper riconoscere i carismi degli altri, perché la comunione sia sempre più vera e sempre più efficace.

Marana Tha, vieni Signore Gesù!

Provocazioni dalla Parola

  • So fare memoria della mia vocazione come di un tesoro?
  • Sono generoso e so condividere? Come preparo il mio Natale di carità?
  • Sono un uomo, una donna di comunione e so gettare per gli altri ponti perché la comunione di tutti sia vera e sincera?
2023-11-24T12:18:29+01:00