Mercoledì 31 gennaio

Settimana della 4 domenica dopo l’Epifania – mercoledì – San Giulio

La spiritualità di questa settimana

Oggi siamo in festa per il patrono di questa Chiesa e credo che essere qui a iniziare le solenni giornate eucaristiche sia una grazia di non poco conto. Iniziamo le 40 ore tenendo sullo sfondo le letture proprie di questo giorno. Di cosa ci hanno parlato? Come possiamo iniziare queste giornate?

La Parola di questo giorno

LETTURA 1 Pt 5, 1-4
Prima lettera di Pietro Apostolo

1 Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: 2pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, 3non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 4E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

SALMO Sal 140 (141)

Mostra al tuo servo, Signore, la via della vita.

Signore, a te grido, accorri in mio aiuto;
porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco.
La mia preghiera stia davanti a te come incenso,
le mie mani alzate come sacrificio della sera. R

Poni, Signore, una guardia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra.
Non piegare il mio cuore al male,
a compiere azioni criminose con i malfattori:
che io non gusti i loro cibi deliziosi. R

Mi percuota il giusto e il fedele mi corregga,
l’olio del malvagio non profumi la mia testa,
tra le loro malvagità continui la mia preghiera.
A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso. R

Epistola. 1 Cor 9, 16-19.22-23
Prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! 17Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. 18Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. 22Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. 23Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.
VANGELO Mc 4, 35-41
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
45Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? 46Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! 47Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. 48Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda», 49e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, 50il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, 51lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

1 Pietro

La lettera di Pietro ci ha mostrato una raccomandazione fatta ai pastori. Sono i pastori che devono pascere il gregge non per forza ma volentieri; è il vescovo che deve sorvegliarlo perché non cada in qualche errore della dottrina; è ogni cristiano che si deve fare modello del gregge dei credenti, ma questa raccomandazione vale, in primo luogo, per i pastori. Potremmo dire che capiamo bene che questa lettura si addica a San Giulio e a tutti i pastori della Chiesa, ma potremmo chiederci: cosa vuole dire a noi? Io credo che a tutti noi questa lettura dica che dobbiamo farci modello per altri credenti. Modello di preghiera, anzitutto, modello di attenzione alla presenza del Signore che è data, per tutti noi, nella Santa Eucarestia. Iniziare le solenni 40 ore questa sera significa ricevere, in primissimo luogo, questa raccomandazione di non poco conto. È già qualcosa che noi potremo vivere nei prossimi giorni, sostando davanti al Santissimo. Il tempo dedicato all’adorazione sarà il modo concreto di dire che vogliamo farci modello di preghiera anche per altri.

Epistola

Anche il brano della lettera ai Corinti, potremmo dire, è autobiografico e ha poco a che vedere con le nostre vite. Si capisce che Paolo dica: “Guai a me se non evangelizzo”, perché si sta riferendo alla sua missione, al suo ruolo nella Chiesa, al suo dovere di insegnare, dovere al quale San Paolo si è dedicato con ogni forza e oltre ogni misura. Eppure, poiché la Parola di Dio è sempre data per tutti, capiamo che essa non si esaurisce in questo senso, non è un invito che Paolo rivolge solo a sé stesso o, al massimo, a chi condivide con lui la medesima vocazione. Paolo sta dicendo a tutti che siamo corresponsabili dell’evangelizzazione. Come si evangelizza? Come si aiuta il Vangelo? In molti modi, certamente, ma il primo e il più importante di tutti è certamente la preghiera di adorazione. Noi evangelizziamo quando preghiamo davanti al Sacramento. Noi diventiamo modelli per altri non solo per quello che facciamo o per come ci comportiamo, ma perché sappiamo stare davanti al Signore che è realmente presente nel Sacramento. È qui che facciamo nascere le nostre iniziative, o almeno dovremmo, ed è qui che dobbiamo tornare carichi di quello che facciamo, perché il Signore è il principio e anche il fine ultimo per cui facciamo le cose. Dunque il principio di San Paolo è qualcosa che ci riguarda molto da vicino e non solo un invito per i responsabili dell’evangelizzazione in senso stretto.

Vangelo

Infine il Vangelo ci insegna ancora due cose per stare davanti all’Eucarestia con frutto.

La prima: per pregare bene con l’Eucarestia occorre mettersi in atteggiamento di vigilanza. Contemplando l’Eucarestia ci dobbiamo sentire invitati alla vita eterna. L’Eucarestia è, di fatto, anche pegno di vita eterna, dunque ogni volta che noi sappiamo soffermarci in preghiera, abbiamo la certezza di quel premio eterno che è dato per tutti noi. Credo che anche noi tutti, nei prossimi giorni, fermandoci in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, dovremmo pensare al fine della nostra vita che è la visione di Dio. Più stiamo con il Signore, più riceviamo l’Eucarestia, più desidereremo stare sempre con il Signore e condividere con lui l’eternità. Questo frutto è, forse, quello a cui pensiamo meno. Eppure dovrebbe essere normale che noi cristiani pensiamo spesso alla fine della nostra esistenza e cerchiamo di raggiungere quella comunione con Dio che il cammino di fede ci propone.

In secondo luogo il Vangelo ci ha ricordato che il tempo presente è tempo dell’impegno. Impegno per tutte le cose della vita e anche per la Chiesa, per la fede, per l’evangelizzazione e la testimonianza, come abbiamo sentito anche dalle altre Scritture. Così l’Eucarestia è sostegno e principio di forza per tutto ciò che dobbiamo fare, per le cose della vita quotidiana, normale, contingente. Potremmo dire che il Vangelo ci ricorda che l’Eucarestia è principio di vita eterna ma anche sostegno per le realtà del tempo.

Per noi e per il nostro cammino

  • Come vivremo le prossime giornate?
  • Che valore sapremo dare alla Santa Eucarestia?

Credo che queste giornate siano un po’ difficili, perchè vedo che i fedeli che si appassionano alla preghiera davanti al Santissimo sono sempre pochi. Mi pare di vedere, a volte, che questi messaggi, questi richiami, scivolano sopra la testa delle persone. Mi pare che vengano percepite un po’ come proposte per gli addetti ai lavori, per chi ha già un cammino serio, impegnativo, forte. Credo che molti, di fatto, non si interessino minimamente a queste cose e non sappiano capire che, invece, sono per tutti.

Proporrei, quindi, che voi vi facciate missionari ed evangelizzatori. Credo che sarebbe molto bello se, domani, poteste invitare qualcuno: un amico, un conoscente, un familiare, un vicino di casa. Credo che occorre essere un po’ convincenti, magari anche non dico forzare ma certamente proporre con forza questa realtà. Chi sperimenta la preghiera davanti all’Eucarestia, normalmente, avverte una grande pace. Ecco, vorrei proprio che questa pace fosse in tutti! Ecco perché chiedo di farvi missionari e interpreti del desiderio che Dio ha di essere da tutti adorato, per essere da tutti conosciuto, per diventare, in tutti, principio di forza.

In secondo luogo vi suggerisco di programmare il vostro tempo di adorazione, di silenzio, di preghiera, di attenzione alla presenza del Sacramento. Davanti al Santissimo vi suggerirei di chiedere la forza per le cose che riguardano la vostra vita e, anche, di pensare al fine della vostra esistenza e alla necessità di trovare una via di accesso all’eternità.

Infine vi suggerirei di pregare per la Chiesa con e attraverso la mediazione di San Giulio. Di San Giulio diciamo che è stato costruttore di chiese, almeno secondo la tradizione di cento chiese tra cui è probabile anche la nostra. Costruire chiese significa, a volte, creare spazi sacri, costruire fisicamente luoghi dove altri possano pregare. Altre volte significa rivitalizzare la Chiesa, dare più forza ai credenti, cercare, in qualche modo, di essere propositivi per la vita della Chiesa.

Continuo a ricordarvi che siamo nel quindicesimo anno di fondazione della comunità pastorale. Credo che a San Giulio dovremmo tutti insieme chiedere questa grazia questa sera: la grazia di vedere la nostra Chiesa fiorire proprio perché sa stare davanti all’Eucarestia. San Giulio è un confessore della fede, uno che si è fatto modello del gregge, uno che ha cercato, in ogni modo, di essere di esempio a tutti. Credo che anche questo dovrebbe essere ciò che vogliamo imitare. Dal momento che sappiamo che la Chiesa si edifica con l’esempio, cerchiamo di essere noi di esempio per gli altri. Esempio nella vita di fede, esempio nella preghiera, esempio per la correttezza e l’onestà del modo di comportarci. San Giulio, che ha edificato questo territorio e che ha saputo stare in mezzo agli uomini come esempio, guidi anche noi ad essere di esempio gli uni per gli altri e ci aiuti a sostare davanti al Santissimo Sacramento nei prossimi giorni.

San Giulio, patrono e fondatore di questa chiesa,

vieni in nostro aiuto.

Aiutaci a scoprire la bellezza che viene dallo stare con Dio,

aiutaci a scoprire la bellezza e la forza dell’adorazione,

aiutaci a capire che senza la forza che viene da Cristo,

realmente presente nel Sacramento, non possiamo fare nulla.

San Giulio, aiuta la nostra Chiesa che sta perdendo il senso e il valore della Santa Eucarestia.

San Giulio, sostieni il nostro desiderio di lavorare per l’unità.

San Giulio, aiutaci a capire che solo cercando di essere di esempio a tutti per il modo di vivere, per il modo di lavorare, per il modo di comportarci, potremo edificare realmente la Santa Chiesa di Dio.

2024-01-30T22:25:12+01:00