Settimana della domenica che precede il martirio – mercoledì
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA 1Mac 9, 23-31
Lettura del primo libro dei Maccabei
In quei giorni. Dopo la morte di Giuda riapparvero gli iniqui in tutto il territorio d’Israele e risorsero tutti gli operatori d’ingiustizia. In quei giorni sopravvenne una terribile carestia e gli stessi abitanti della regione passarono dalla loro parte. Bàcchide scelse uomini rinnegati e li fece padroni della regione. Si diedero a ricercare e braccare gli amici di Giuda e li conducevano da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. Ci fu grande tribolazione in Israele, come non si verificava dal giorno in cui non era più apparso un profeta in mezzo a loro. Allora tutti gli amici di Giuda si radunarono e dissero a Giònata: «Da quando è morto tuo fratello Giuda, non c’è uomo simile a lui per condurre l’azione contro i nemici e Bàcchide, e contro gli avversari della nostra nazione. Ora noi oggi eleggiamo te nostro capo e condottiero al suo posto, per combattere le nostre battaglie». Giònata assunse il comando in quella occasione e prese il posto di Giuda, suo fratello.
SALMO Sal 25 (26)
Signore, nella tua verità dirigo i miei passi.
Fammi giustizia, Signore:
nell’integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente. R
Non associare me ai peccatori
né la mia vita agli uomini di sangue,
perché vi è delitto nelle loro mani,
di corruzione è piena la loro destra. R
Ma io cammino nella mia integrità;
riscattami e abbi pietà di me.
Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore. R
VANGELO Lc 7, 24b-27
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
Maccabei
Come abbiamo sentito, ecco che subito si presentano svariati problemi. Ecco che la figura di Giuda Maccabeo vien messa a morte e i Maccabei non possono fare altro che vedere lo scempio e il degrado della loro nazione. Con evidente forza narrativa, l’autore sacro ci segnalava che in quel tempo non c’erano profeti in Israele. Come dire, persino Dio non parlava più al suo popolo. È per questo che le cose andavano male, è per questo che non si trovava nulla che andasse bene in tutto Israele, è per questo che i giusti dovevano soccombere sotto le angherie degli empi. Empi impersonificati da Bacchide che, come abbiamo sentito, si vendicava di tutto arrestando, torturando, mettendo a morte… È la storia di sempre. Così viene eletto Gionata perché possa continuare a radunare Israele e il lavoro di resistenza del loro movimento. Una resistenza che, come sappiamo, verrà soffocata nel sangue. Pur finendo male, il movimento dei Maccabei ha dato una testimonianza di fede unica, singolare, preziosa per la storia di Israele ma anche per noi. Essi, infatti, ci insegnano che l’uomo di Dio rimane sempre fermo nei suoi capisaldi di fede.
Vangelo
Questa è la fermezza di Giovanni, ripresa da Gesù. A coloro che non sanno compiere passi di fede, Gesù propone di ripensare proprio all’esempio di fermezza di Giovanni. Gesù dice apertamente, anche con un certo tono di rimprovero: “allora, cosa siete andati a vedere nel deserto?”. La domanda è posta a coloro che hanno sì percorso la strada per scendere al luogo dove Giovanni battezzava ma che, poi, non si sono resi protagonisti di un itinerario di fede. Persone che non solo hanno visto Giovanni nel vivo del ministero, ma che hanno ascoltato la sua voce. Eppure, quella voce ruvida del profeta che stava presso il Giordano, non ha scosso le loro coscienze: essi hanno preferito tornarsene sui loro passi, lasciando immutata la loro vita. Gesù, senza mezzi termini, ricorda a tutti costoro che Giovanni è stato il precursore, colui che ha preparato la via. Ecco perché la sua voce è unica, singolare, preziosa, come il suo esempio. Esempio che rimane per sempre. Esempio con cui tutti devono confrontarsi. Anche noi.
Per noi
La domanda molto provocatoria che il Vangelo pone a ciascuno di noi potrebbe essere tradotta in questo modo:
- Cosa rimane a noi degli esempi di fede che riceviamo?
- Anche noi abbiamo uomini di Dio che ci parlano in modo chiarissimo delle esigenze della fede (basti pensare al Papa…): che fine fanno le loro parole? Che risonanza hanno, in noi, i loro esempi?
Certo la domanda si impone perché anche noi possiamo essere come i contemporanei di Gesù, ovvero gente che si interessa, magari va anche ad ascoltare di persona il personaggio ecclesiale di rilievo, o partecipa volentieri al tal raduno, alla tal proposta, al tal pellegrinaggio… ma, poi, ritorna quello di sempre.
Le Scritture di oggi ci stanno dicendo che la fede del cristiano non va avanti ad eventi, non va avanti a slogan, non va avanti a momenti in cui ci si appassiona per poi tornare alle cose di sempre e far tornare le cose al livello di sempre! La fede va avanti quando si diventa come Giovanni il Battista, cioè gente seria, che prende sul serio la Parola di Dio, che la sa fare propria, che sa andare avanti passo dopo passo, seguendo quello che lo Spirito di Dio suggerisce al cuore di ciascuno. Credo che oggi, a tutti, sia richiesto di pregare perchè il nostro itinerario di fede possa essere così intenso e profondo.
Mentre viviamo questa settimana tutta dedicata al Battista, proviamo davvero a ripensare all’intensità e alla qualità della nostra fede. Avvicinandoci alla fine dell’estate, solo una forte motivazione a riprendere il cammino di fede ci consentirà di fare qualche passo in più verso il Signore.
Rimotiviamoci, mettiamo nuovo fervore nelle nostre opere di fede. Giungeremo a quella profondità spirituale che è tipica delle grandi anime di Dio.