Sabato 31 dicembre

Ottava del Natale – giorno 7

Per introdurci

L’ultimo giorno dell’anno – lo dico ogni anno – dovrebbe consentirci di avere un attimo di tempo per stare in atteggiamento di preghiera e farci ripassare mentalmente l’anno che abbiamo vissuto.

  • Quali sono le grazie ricevute in questo anno?
  • Per che cosa mi sento di ringraziare il Signore?
  • Quali i maggiori problemi di quest’anno?
  • In che cosa sento di aver mancato?
  • Alla fine, che bilancio posso fare?

La Parola di questo giorno

LETTURA Mi 5, 2-4a
Lettura del profeta Michea

In quei giorni. Il Signore parlò a Michea dicendo: «Dio li metterà in potere altrui fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!».

SALMO Sal 95 (96)

Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta. R

Esultino davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R

EPISTOLA Gal 1, 1-5
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

VANGELO Lc 2, 33-35
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il padre e la madre del Signore Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Galati

Credo, poi, che la spiritualità per questo giorno ci sia concessa, soprattutto, dal brano della lettera ai Galati che abbiamo ascoltato. Noi viviamo in un mondo che, come diceva Paolo, è pieno di peccatori. Viviamo in un mondo che non ascolta la voce di Dio e che va palesemente da un’altra parte. Anche noi, come già i credenti di quel tempo, abbiamo il dovere di rendere questo mondo più attento alla voce di Dio. È per questo, diceva San Paolo, che Dio ci dona benedizione e conforto, perché possiamo tutti comprendere che il compito del credente è quello di partire dalla realtà in cui vive per elevare la propria orazione a Dio. Se questo è il compito dei credenti, come possiamo viverlo insieme?

La guerra in Ucraina

Credo che la prima realtà da ricordare di quest’anno, dallo scorso mese di marzo, sia quella della guerra in Ucraina, che ha sconvolto un po’ tutti: una nuova guerra, ai confini dell’Europa, dopo oltre 70 anni dall’ultima guerra. Abbiamo più volte pregato insieme, rendendoci solidali non solo tra cristiani ma anche tra tutti gli uomini e le donne di buona volontà che desiderano la fine di questo conflitto. Abbiamo cercato di sollecitare il più possibile ogni forma di aiuti, sia spirituali che materiali, per arginare il dramma di coloro che vivono in prima persona questo fatto. Credo che dobbiamo ancora pregare per la pace.

Così come ci vengono in mente tutte le altre situazioni difficili del mondo, soprattutto quella del Tigrai, per il quale abbiamo cercato di rendere il nostro aiuto concreto con la campagna di Quaresima. In questo giorno, quindi, mettiamo tutte queste situazioni difficili nelle mani di Dio.

La comunità

A livello comunitario, il fatto certamente più eclatante è il cambio dei preti. Abbiamo salutato don Andrea Arrigoni e accolto don Emanuele; abbiamo accolto don Antonio che dallo scorso mese di settembre è tra noi; molto recentemente abbiamo accolto don Tullio, segni evidenti della possibilità ma anche della capacità della nostra comunità cristiana di accogliere, accompagnare, assistere il clero nei diversi momenti della vita di un sacerdote, da quelli degli inizi a quelli della fine. Credo che sia giusto ringraziare il Signore ma anche cercare di chiedere a Dio quell’aiuto e quella forza che ci sono necessari per vivere bene questo momento di vita comunitaria.

Sempre a livello comunitario abbiamo cercato di riprendere le attività pastorali abituali, nella normalità, o quasi, delle situazioni. Credo che la cosa sia andata bene e, per questo, dobbiamo ringraziare il Signore. Vedo però una notevole difficoltà sul tema della domenica, percepita non come il giorno del Signore ma come il giorno per tante altre cose, che non comprendono Dio al loro interno. Penso che questa fine anno sia un giorno propizio per chiedere al Signore ogni aiuto possibile per cercare di riportare la domenica al suo splendore, nella persuasione che, quando le anime si “ri-creano” alla luce di Cristo Creatore e Redentore, possono ancora avvenire miracoli.

Le nostre persone

A livello personale, ora, ognuno dovrebbe fare il suo bilancio, almeno trovando un aspetto essenziale per il quale ringraziare il Signore. Infatti, se non sappiamo ringraziare per i benefici già ricevuti, come oseremo attenderne di nuovi?

Se non sappiamo fare tesoro delle grazie che Dio già ci ha donato, come oseremo chiederne ancora?

Sia questa la spiritualità che viviamo, perché impariamo davvero a pregare con il ritmo della liturgia, ricevendo benedizione su benedizione dal Signore che, sempre, veglia su di noi.

2023-02-03T17:45:57+01:00