Tempo dopo l’Epifania2021-01-16T14:03:38+01:00

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Tempo dopo l’Epifania

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Introduzione

Il tempo DOPO L’Epifania è quello dove l’innovazione del nuovo ordinamento del lezionario ha maggiormente innovato.

Le domeniche.

Ovviamente il tempo dopo l’Epifania ha, per sua natura, una struttura variabile. Essendo la Pasqua una festa mobile, è chiaro che dalla data della Pasqua dipende la data di inizio della quaresima e, quindi, la durata di queste domeniche.

La struttura è la seguente:

2 domenica dopo l’Epifania si rilegge sempre il brano delle nozze di Cana nei tre anni ma si illumina con luci diverse grazie alle Scritture: anno A l’accento viene messo sulla fiducia da accordare alla Parola creatrice; anno B l’accento vien messo su Gesù nel quale abita corporalmente la pienezza della divinità; nell’anno C la sottolineatura, grazie alla rilettura del libro di Ester è più mariologica.

3 domenica dopo l’Epifania come abbiamo detto la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Anno A: versione di San Luca; anno B versione di Matteo primo racconto (MT 14, 13b-21); Anno C sempre San Matteo ma secondo racconto (Mt 15, 32-38)

4 domenica dopo l’Epifania la manifestazione della Signoria di Cristo sulla creazione. Si procede nella logica di manifestazione epifanica che è molto più evidente nelle prime tre domeniche. Negli anni A e B si legge il racconto della tempesta sedata, mentre nell’anno C si legge Gesù che cammina sulle acque che, pur non essendo il parallelo liturgico dei brani precedenti, manifesta però lo stesso contenuto.

5 domenica dopo l’Epifania la manifestazione di Cristo e la sua signoria sulla vita.  Nell’anno A si legge il secondo miracolo di Cana, ovvero la guarigione del figlio del funzionario del re, miracolo “a distanza”; nell’anno B la guarigione della figlia della Cananea; nell’anno C quella del servo del centurione. L’elemento comune è l’intervento di Cristo e la guarigione data agli stranieri. Le letture, per altro, sottolineano l’accorrere degli stranieri alla salvezza di Cristo, senza nessuna esclusione a causa della loro provenienza.

6 domenica dopo l’Epifania si insiste sul potere taumaturgico di Gesù che prende parte alle nostre debolezze. Nel ciclo A si legge la guarigione dell’uomo dalla mano inaridita; nel B quella della emorroissa; nel C quella dei 10 lebbrosi sanati. È, ancora una volta, la celebrazione della signoria divina e la sua filantropia.

7 domenica dopo l’Epifania in questa domenica si mette in luce la signoria di Cristo sulle forze demoniache. Anno A guarigione del cieco indemoniato; anno B la guarigione e la liberazione nel paese dei Gadareni; anno C la guarigione del paralitico che è anche guarigione spirituale e attestazione della signoria di Cristo che rimette i peccati.

Penultima domenica dopo l’Epifania    è detta “della divina clemenza” ed è la celebrazione della misericordia di Dio e inizia a traghettare il fedele verso la Quaresima ormai prossima. Il perdono all’adultera, anno A; il perdono nella casa di Simone il Fariseo, anno B; la chiamata di Levi il pubblicano, anno C, sono rilette come manifestazione della misericordia di Dio che invade l’umano.

Ultima domenica dopo l’Epifania è detta “del perdono”, mentre si guarda alla quaresima ormai sempre più vicina. Solo confidando nel perdono di Dio l’uomo può aderire alla logica del cammino penitenziale che viene proposto dalla quaresima, i vangeli sono quanto mai significativi: anno A la parabola del Padre misericordioso; anno B il fariseo e il pubblicano; anno C la conversione di Zaccheo. Naturalmente le letture e le Epistole sono in diretta connessione con questi temi e si adattano perfettamente al tema del perdono adottato per questa domenica.

Le ferie.

Naturalmente anche il lezionario feriale ha un suo particolare andamento. Nei due cicli è prevista comunque la lettura della Sapienza di Israele, si dà voce anzitutto al libro del Siracide, che poi lascia spazio al libro della Sapienza e del Qoelet che vengono sempre proclamati nelle ultime due settimane di questo tempo liturgico, indipendentemente dalla sua complessiva durata. Gli interpreti della sapienza di Israele preparano all’annuncio del “lieto annuncio di Cristo” che, invece risuona nei Vangeli. A questo proposito ricordo che si dà modo di leggere cursivamente il Vangelo di Marco. Non è previsto alcun titolo per questa parte del lezionario, dal momento che l’assegnazione delle pericopi non deriva da un’opzione contenutistica.

I Sabati.

Come sempre il sabato, nel rito ambrosiano, mantiene il suo carattere festivo, con le tre scritture. In questa sezione dell’anno, il principio cardine è quello di leggere la rivelazione della Torah con il commento di san Paolo e aperta alla comprensione della sua attuazione in Cristo. Come si vede il taglio da dare alla lettura dell’Antico testamento è quindi quello del compimento in Cristo. Anche il salmo responsoriale scelto per questi sabati mantiene lo stesso carattere di meditazione sulla legge.

Le feste.

Nell’ultima domenica di gennaio trova collocazione la festa della Santa Famiglia di Nazareth. Il lezionario proposto dai diversi anni vuole aiutare il fedele a comprendere, da diversi punti di vista, l’importanza e la bellezza delle relazioni familiari di Gesù, esaltando il valore di ogni famiglia e la forza delle relazioni in famiglia.  Non mancano le sottolineature sia di Maria che di Giuseppe e dei loro sentimenti o della loro importanza all’interno della storia della salvezza.

Il 2 febbraio, secondo la tradizione 40 giorni dopo il Natale, si festeggia la presentazione del Signore al tempio. La peculiarità di questo giorno, che può capitare anche in giorno domenicale senza che vi sia differimento, poiché è una festa del Signore, ha fatto sì che vi sia un unico schema di letture proposto.

Lc 2, 22-40 è la lettura dell’evento proposto, preceduto dalla profezia di Malachia che annuncia l’ingresso del Signore nel suo tempio. L’epistola, Rm 15, 8-12 è l’invito a tutte le genti a rallegrarsi e costituisce un parallelo di quanto viene annunciato nel cantico di Simeone, che in Gesù identifica la salvezza preparata dal Padre per tutte le genti.

Come si vede anche in questo tempo non mancano riferimenti importanti e dotti per comprendere la preziosità del nostro lezionario.