Lunedì 6 Gennaio

Epifania del Signore.

Con molta poesia questo giorno viene celebrato, forse anche con un poco di nostalgia, perché, nel sentire popolare, questa festa termina i giorni festivi del Natale e segna il tempo della ripresa. Eppure, al di là dei riti “civili” e del tentativo di rendere anche questa festa un evento commerciale, la liturgia ci parla di grandi segni che sono per noi uno stimolo alla riflessione.

I Magi, cercatori di verità

Abbiamo costruito i personaggi dei Magi con poesia: sappiamo i loro nomi, cerchiamo di indovinare la loro vera ricchezza, in qualche modo ci raffiguriamo il colore della loro pelle, la loro provenienza, il vestito, l’abito… ma raramente ci mettiamo a riflettere sulla prima e sulla più importante delle caratteristiche dei Santi Magi: essi sono cercatori, sono uomini di studio. Uomini che hanno cercato la verità. Lo hanno fatto attraverso i segni, lo hanno fatto, diremmo noi, studiando il libro del creato che, già di per sé, è rivelazione di Dio. I Magi hanno fatto questo: è gente che non si è accontentata della fortuna della propria vita, delle ricchezze a disposizione, delle corti da loro abitate. I Magi sono cercatori di infinito, cercatori di verità. Per questa verità, per scoprire cosa si cela dietro alle cose, chi è l’origine dei segni che hanno visto, impiegano tempo, risorse, diremmo in una parola, impiegano la vita. Occorre impiegare tempo, energie, fatiche, per comprendere la Verità della vita. Forse a noi tutti è chiesto, anzitutto questo, di saperci appassionare non solo alle cose della vita, ma a quelle della fede. Perché la ricerca della verità è frutto di passione.

I Magi e lo studio della fede

Per fare questo, i Santi Magi, hanno cercato anche di studiare la fede, e non solo la natura. Non è bastato il segno del creato, a smuovere la loro esistenza. Hanno avvertito il bisogno di altro e si sono rivolti, con umiltà, loro che erano re, ad una corte straniera che, a loro modo di vedere le cose, doveva saperne di più. Poco ci lascia immaginare il racconto, ma la presenza in Gerusalemme deve essere stata sufficientemente lunga se, come è scritto, gli scribi, gli uomini di cultura, gli uomini di fede, ebbero il tempo di trovarsi per riflettere, discutere, comprendere le cose del Messia. I Magi sono stati ad ascoltare una scrittura che non era parte del loro patrimonio di fede, che non conoscevano, che doveva essere loro spiegata. C’è un desiderio di verità che si affaccia alla rivelazione che Dio ha compiuto presso un altro popolo. Il desiderio di scoprire la verità di un segno, diventa occasione per interrogarsi alla luce delle scritture sante. Quelle scritture che spesso non consideriamo, sono diventate guida per i Magi. Quelle scritture che banalizziamo, sono diventate una bussola preziosa di orientamento. Quei testi sacri che a volte scartiamo sono diventati luce per una vita spesa nella ricerca. Il desiderio di verità, la ricerca accurata del Vero, diventa, per i Magi, occasione per riflettere sulla rivelazione di Dio, loro che non erano ebrei e che non conoscevano la Scrittura santa.

I Magi e una comunità

Nemmeno hanno avuto paura, i Santi Magi, di confrontarsi con un popolo diverso da quello della loro provenienza, con una cultura dissimile da quella che avevano imparato fin da bambini. Hanno saputo chiedere, hanno saputo conoscere attraverso il racconto di altri, hanno saputo tendere l’orecchio a coloro che sapevano, anche se non vivevano. È curioso: i magi che fecero molti chilometri per cercare ciò che avveniva in Israele, trovarono ciò che cercavano. Molta gente comune, ma anche molti saggi, scribi, storici di Israele non si lasciarono coinvolgere nella ricerca dei Magi e, pur dando le risposte giuste alle loro domande, non si impegnarono per scendere a Betlemme per verificare cosa fosse avvenuto alla grotta. È curioso: il popolo depositario della rivelazione, non la conobbe. Coloro che, proveniendo dall’oriente, ebbero il coraggio di ascoltare, conobbero la Verità ultima dell’uomo e del mondo.

Noi e i Santi Magi

Per che cosa impieghiamo la vita? Cosa siamo disposti a cercare, nel corso della nostra esistenza? Forse, dobbiamo ammetterlo, ciò che ci manca maggiormente è proprio questo amore per il sapere, questo desiderio di infinito che, invece, ha albergato nella mente dei Magi. Forse non siamo più attratti dalla ricerca della verità, tanto che normalmente, adesso, nel nostro mondo, nella nostra cultura, si parla di verità al plurale, quasi negando che vi possa essere una Verità con la “V” che è Dio! I Magi ci stanno dicendo che, il loro tempo, il loro mondo, non ha perso tempo in questioni vane, in questioni minori della vita. Piuttosto si sono dedicati alla ricerca del Vero, del Bene, del Bello che è, appunto, il mistero di Dio. Noi ci facciamo molte domande su molte cose, siamo anche curiosi di sapere e, per questo, investighiamo con profitto su molte cose dell’esistenza. Dimenticandoci però che, alla fine della nostra vita, non ci verrà chiesto quanto abbiamo investigato le cose del mondo, ma quanto santamente avremo vissuto. I Magi sono detti santi proprio perché hanno saputo dirigere la loro ricerca verso Dio, senza perdersi nei mille rivoli del creato.

Ancora i Santi Magi sono provocatori per noi e ci continuano a dire che la ricerca della verità deve necessariamente avvicinarsi alla Scrittura. Non c’è ricerca del Vero, del Giusto, del Bello che non passi per questa via, la via della rivelazione che Dio ha scelto nel mondo. Il che deve spingere ciascuno di noi ad onorare, profondissimamente, la scrittura. Con una lettura profonda del testo sacro, con una meditazione, con una preghiera, occorre che ogni nostra giornata sappia confrontarsi con il Vangelo di Cristo.

Noi cosa vogliamo fare? Vogliamo rimanere ai margini della fede? Vogliamo rimanere ai margini della Chiesa? Oppure, come i Santi Magi, decideremo di metterci in qualche modo in cammino? Il cuore di questa celebrazione è questo. È un rilancio, è un rinvio a continuare la nostra dimensione di ricerca e di approfondimento della fede, ora che ricomincia anche il tempo civile del lavoro, degli spostamenti, delle poche soste… Celebrare adeguatamente l’Epifania del Signore chiede questo! Già ieri dicevamo che a tutti è richiesto un vero cambiamento di mentalità, un rinnovarsi del proprio stile di vita. Oggi possiamo aggiungere che solo quella mentalità che diventa accoglienza della rivelazione, ricerca sempre ulteriore del mistero di Dio , attenzione ai valori della fede, motiva e rende salda una fede che, altrimenti, vacilla!

Il Signore ci conceda, secondo l’uomo dei Santi Magi, una pronta ricerca di fede, perché sappiamo comprendere la presenza di Dio nella nostra storia.

2020-01-12T10:25:48+01:00