Pregare è partecipare al mistero
Mistero dell’Incarnazione,
Settimana della 1a domenica
Vangelo
Pur tenendo le letture della feria prevista, oggi vogliamo anche meditare sulla preghiera della Beata Vergine Maria, di cui festeggiamo la presentazione. Il Vangelo ci ha detto che la preghiera rinnova sempre. Non è mai come un abito rattoppato, che lascia intravvedere il rammendo e, poi, si strappa in maniera ancora peggiore. La preghiera è come un abito nuovo, è una fonte di rinnovamento perenne. Per chi sa rinnovare la grazia del proprio Battesimo, grazie alla preghiera, non incorre mai nel rischio di cadere in una vita monotona, ripetitiva, vecchia, stanca. Indipendentemente da tutto la vita di preghiera rinnova sempre tutti e ciascuno.
Lo vediamo bene nell’esperienza di fede della Beata Vergine Maria. Ella ha completamente rinnovato la sua esistenza proprio grazie alla preghiera. La sua voce che saliva a Dio, il suo ripetere i salmi, il suo nutrirsi di quella Parola di vita che le veniva trasmessa dalla testimonianza di fede nella quale era stata educata, in primis dai suoi genitori Gioachino ed Anna, è stata, per Maria, la fonte perenne della vita rinnovata che le ha permesso di diventare la Madre del Signore.
Gioele
Il profeta Gioele, con la sua predicazione, ci ha ricordato che la vita di preghiera è una benedizione. È come un rinnovamento perenne, è come una continua rugiada che irrora la terra. Terra che diviene capace di vita come nel momento fondamentale del suo risveglio. L’anima che si nutre della Parola di Dio, l’anima di chi prega, è sempre così! La grazia dello Spirito di Dio la inonda e la irrora, così che ogni sua espressione diventa occasione per immergersi sempre più profondamente in quel mistero dal quale tutti abbiano l’esistenza ed ogni altro bene. La preghiera, poi, serve a riconoscere che “Dio è in mezzo a noi”. Anche questa predicazione profetica ci aiuta a comprendere la forza e la bellezza della preghiera della Beata Vergine Maria. Ella ha accolto il Verbo della vita ed ha immerso nel mondo Colui che è l’Emmanuele, il Dio con noi. Ecco perché la nostra preghiera, che sempre deve esprimere affetto, ammirazione, devozione per la Vergine Madre, diventa, ora, anche occasione per ringraziare Maria che “ci ha dato l’Autore della vita”.
Ezechiele
Il profeta Ezechiele ci ha svelato il senso del suo essere profeta. Egli deve annunciare al popolo tutta quella Parola che è dolce come il miele in bocca ma amara nelle viscere. Un’immagine per dire che la Parola di Dio deve saper scomodare e rinnovare le persone. Il profeta che la porta deve essere un uomo che si sa sobbarcare di questo peso immane. Il profeta sa che non c’è altro compito più ingrato che parlare di Dio al popolo che lo rifiuterà.
Anche in questa lettura noi scorgiamo un segno della preghiera della Beata Vergine Maria. Ella ha accolto la Parola dell’Angelo, ha sperimentato la dolcezza di avere in sé il Verbo della vita e di generarlo alla luce, ma ha anche avuto la sorte di condividere le sue difficoltà e di assaporare l’amarezza del suo ministero. Ha visto il rifiuto degli uomini rispetto a suo Figlio ed ha veramente sofferto nella sua stessa sofferenza.
Scuola di Preghiera
Un’altra dimensione che il nostro Arcivescovo chiede di tenere presente per il nostro Avvento, è la devozione alla Beata Vergine Maria. Celebriamo oggi questa sua festa, ci prepareremo, a partire dalla prossima settimana, all’Immacolata. Festeggeremo, nella sesta domenica del tempo di Avvento la sua divina maternità. Abbiamo, quindi, molti segni e richiami per vivere bene una devozione mariana autentica e generosa.
Impariamo ad invocare ogni giorno la Vergine Maria;
Impariamo ad imitare la sua vita;
Impariamo che solo una vita che ricerca il Signore diventa una vita che sa generare fede, ovvero capacità di affidarsi a Dio, come ha fatto la Vergine Santa nella sua vita e nel suo ministero.