Credo – Prima Parte2020-03-08T15:22:44+01:00

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Prima Parte

Dio Padre e la Creazione

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Dio Padre e la Creazione

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Il primo articolo

Ogni professione contenuta nel Credo si chiama “articolo di fede”. Il primo articolo riguarda Dio Padre. Mi soffermo sul tema dell’unicità di Dio – “credo in un solo Dio” – e sul tema della creazione – “creatore del cielo e della terra”.

La confessione dell’UNICITÀ di Dio ha la sua radice nell’ Antico Testamento, nell’ Antica Alleanza ed è inseparabile dalla stessa confessione dell’Esistenza di Dio. Dio è unico, non c’é che un solo Dio, afferma a chiarissime lettere l’AT. Dove nasce questa certezza che Dio è l’unico e non ne esistono altri?

Essa nasce in tempi antichissimi. La prova certamente fondamentale è Dt.6,4-5: ‘4 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 5 Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.’ Questa preghiera, fondamentale per ogni israelita è chiamata lo ‘shèmà’ (ascolta) ed è la preghiera basilare del popolo dell’antica alleanza tanto essere la prima preghiera che il padre insegna al figlio.

E’ una tipica espressione dell’UNICITA’ di Dio, ovvero della fede monoteistica del popolo di Israele. Così commenta la Bibbia di Gerusalemme.: ‘Lungo la storia di Israele questa fede nell’unico Dio non ha cessato di svilupparsi con crescente precisione. L’esistenza di altri dei non è mai stata affermata nei tempi antichi, almeno espressamente, ma l’affermazione del Dio vivente, unico Signore del mondo come del suo popolo ha comportato sempre più anche il sistema di negazione dei falsi idoli. ‘

Ravasi commenta:

‘Shèmà è la prima parola del testo e significa ‘Ascolta!’ nel senso biblico di adesione gioiosa, di obbedienza filiale, di ascolto entusiasta alla richiesta fondamentale di Dio, quella dell’amore. Un amore che coinvolge ‘ cuore, mente, forza ‘, cioè tutte le dimensioni dell’ essere umano nella sua interiorità e nella sua azione. ‘

Noi possiamo dunque dire che l’UNICITÀ di Dio è ben affermata fin da tempi antichissimi nei testi che ricordano e ripropongono la fede ereditata dai patriarchi. Dice il CCC al n.202 ‘Gesù stesso conferma che Dio è l’unico Signore e che lo si deve amare con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze. Nello stesso tempo lascia capire che egli pure è il Signore. Confessare che Gesù è Signore è lo specifico della fede cristiana. Ciò non contrasta con la fede nell’unico Dio. Credere nello Spirito Santo ‘che è Signore e dà la vita ‘ non introduce alcuna divisione nel Dio unico: ‘Crediamo fermamente e confessiamo apertamente che uno solo è il vero Dio eterno e immenso, onnipotente, immutabile, incomprensibile e ineffabile, Padre Figlio e Spirito Santo, ma una sola Essenza, Sostanza, cioè Natura assolutamente semplice (Concilio Lateranense IV).’

La catechesi sulla creazione.

La catechesi sulla creazione è di capitale importanza. Lo avevano avvertito gli autori biblici che hanno collocato questa catechesi all’inizio della scrittura. Ma come vedi Gesù stesso, e quindi i suoi vangeli, in diversi momenti del suo ministero sono tornati sulla questione. La catechesi sulla creazione non ha un interesse prettamente scientifico ma intende rispondere alle domande che da sempre l’uomo si fà: ‘da dove veniamo? dove andiamo? Quale è la nostra origine? Quale il nostro fine? Da dove viene tutto ciò che esiste?’ La questione dell’origine e della fine, del senso della vita, sono tra loro inseparabili. Ecco perchè la Bibbia non può disgiungerle. Anche per noi la questione è di capitale importanza. Le numerosissime conoscenze scientifiche hanno arricchito indubbiamente le conoscenze sull’età, sulle dimensioni del cosmo, sul divenire delle forme viventi (evoluzione). Tutto queste nozioni devono portare il credente ad una maggiore venerazione per il creatore ed anche per il dono dell’intelligenza e della ricerca cui fa dono ai ricercatori. L’interesse per tutto questo fenomeno va ben oltre il campo scientifico: la Bibbia cerca di spiegare l’origine di tutto ciò e cioè se sia governata dal caos, da un destino, da una necessità anonima oppure da un Essere trascendente, intelligente e buono chiamato Dio.

Certo come ricorda il CCC le risposte fin dall’antichità sono state molte:

‘Fin dagli inizi, la fede cristiana è stata messa a confronto con  risposte diverse dalla sua circa la questione delle origini. Infatti nelle religioni e nella culture antiche si trovano numerosi miti riguardanti le origini. Certi filosofi hanno affermato che tutto è Dio, che il mondo è Dio, o che il divenire del mondo è il divenire di Dio (panteismo); altri hanno detto che il mondo è una emanazione necessaria di Dio, che scaturisce da questa sorgente e ad essa ritorna; altri ancora hanno sostenuto l’esistenza di due principi eterni; il Bene e il Male, la Luce e le tenebre, in continuo conflitto (dualismo, manicheismo); secondo alcune di queste concezioni, il mondo (almeno il mondo materiale) sarebbe cattivo, prodotto da un decadimento, e quindi da respingere e oltrepassare (gnosi); altri ammettono che il mondo sia stato fatto da Dio, ma, alla maniera di un orologiaio, che una volta fatto, l’avrebbe abbandonato a se stesso, (deismo); altri infine non ammettono alcuna origine trascendente del mondo, ma vedono in esso il puro gioco di una materia che sarebbe sempre esistita (materialismo). Tutti questi tentativi di spiegazione stanno a testimoniare la persistenza e l’universalità del problema delle origini. Questa ricerca è propria dell’uomo (ccc285)’. Il punto centrale è certamente questo. L’intelligenza può, con le sue forze, arrivare a conoscere la risposta a questa domanda anche se questa conoscenza è spesso sfigurata dall’errore.  La fede allora viene in aiuto alla ragione per confermare e per far luce alla ragione stessa nella conoscenza di queste realtà, come dice Eb. 11,3: ‘3 Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede’.

Nella nostra fede la catechesi sulla creazione è poi fondamentale perché si intreccia con la rivelazione stessa di Dio e con la sua alleanza. Come dice il CCC al n.288:

‘La rivelazione della creazione è così inseparabile dalla rivelazione e dalla realizzazione dell’Alleanza di Dio, l’Unico, con il suo popolo. La creazione è rivelata come il primo passo verso tale alleanza, come la prima e universale testimonianza dell’amore onnipotente di Dio. E poi la verità della creazione si esprime con una forza crescente nel messaggio dei profeti, nella preghiera dei Salmi, e della Liturgia, nella riflessione della sapienza del Popolo eletto’.

Così possiamo sintetizzare le nostre conoscenze sulla creazione:

– La creazione è opera della TRINITÀ

‘In principio Dio creò il cielo e la terra’. Questa parole di Gn.1,1 significano: Dio ha creato ogni cosa che esiste fuori di Lui. Egli solo è il creatore da cui dipende ogni cosa.

Questo dato va poi confrontato con la pagina del prologo di Giovanni. Dunque, Dio ha creato ogni cosa per mezzo del suo Verbo eterno, il suo Figlio diletto, come anche dice S. Paolo in Colossesi 1,16-17: ‘ Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.  Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.  17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.’ Ed inoltre tutta la creazione è guidata e fortificata dalla presenza dello Spirito ‘ che è il Signore e dà la vita’.

Il mondo è stato creato per la Gloria di Dio.

CCC 293 – 294

‘E’ una verità fondamentale che la Scrittura e la Tradizione costantemente insegnano e celebrano: ‘Il mondo è stato creato per la gloria di Dio ’ Dio ha creato tutte le cose, spiega san Bonaventura, ‘non propter gloriam augendam, sed propter gloriam manifestandam ed propter gloriam suam communicandam – non per accrescere la propria gloria, ma per manifestarla e comunicarla ’. Infatti Dio non ha altro motivo per creare se non il suo amore e la sua bontà: ‘ Aperta manu clave amoris creature prodierunt – Aperta la mano della chiave dell’amore, le creature vennero alla luce ’ (S. Tommaso D’Aquino). ‘ La gloria di Dio è che si realizzi la manifestazione e la comunicazione della sua bontà, in vista della quale il  mondo è stato creato. Fare di noi i suoi ‘figli adottivi per opera di Gesù Cristo ’, è il benevolo disegno ‘della sua volontà a lode e gloria della sua grazia ’ (Ef.1,5-6). ‘Infatti la gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione di Dio: se già la Rivelazione di Dio attraverso la creazione procurò la vita a tutti gli esseri che vivono sulla terra, quanto più la manifestazione del Padre per mezzo del verbo dà la vita a coloro che vedono Dio ’.(S.Ireneo da Lione) Il fine ultimo della creazione è che Dio ‘ che di tutti è il creatore, possa anche essere ‘tutto in tutti ’ procurando ad un tempo la sua gloria e la nostra felicità (Conc.Vatic.II).

Dio crea con sapienza e amore dal nulla.

Come è avvenuta la creazione? Il dato biblico è molto interessante e ci dice: Dio ha creato dal nulla con sapienza e amore. Il mondo trae origine dalla volontà di Dio e non dal caos o da un cieco destino. Proprio come dice anche il libro dell’Apocalisse (cfr.4,11). E’ interessante fermarci a capire cosa significa dal nulla. CCC 296 – 297. ‘ Noi crediamo che Dio per creare, non ha bisogno di nulla di preesistente né di alcun aiuto. La creazione non è neppure una emanazione necessaria della sostanza divina. Dio crea liberamente ‘dal nulla ’. ‘ La fede nella creazione ‘dal nulla ’ è attestata nella Scrittura come una verità piena di promessa e speranza. Così la madre dei settte figli incoraggia al martirio: Non so come siete apparsi nel mio seno; né io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore del mondo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi…Ti scongiuro figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. (2Mac. 7,22-23.28).

– Questo mondo così creato dal nulla è ordinato e buono.

Il mondo così creato è immagine di Dio e dunque buono chiamato a una relazione personale con Lui. Dio trascende la creazione ma è anche presente in essa. Dopo averlo creato infatti Dio non lo abbandona ma, con pazienza e amore, continua a reggerlo nonostante la presenza dell’errore e del peccato che continuamente cercano di portarlo lontano da Lui.

Dio governa e regge la creazione tramite la sua Provvidenza.

CCC 302 – 303

‘La creazione ha la sua propria bontà e perfezione, ma non è uscita dalla mani del Creatore interamente compiuta. E’ creata ‘ in stato di via ’ verso la perfezione ultima alla quale Dio l’ha destinata, ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina Provvidenza le disposizioni per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione ’. ‘ La testimonianza della scrittura è unanime: la sollecitudine della divina Provvidenza è concreta e immediata; essa si prende cura di tutto dalle più piccole cose fino ai grandi eventi del mondo e della storia. Con forza i Libri Sacri affermano la sovranità assoluta di Dio sul corso degli avvenimenti: ‘Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole ’ (sal.115,3); e di Cristo si dice: ‘Quando egli apre, nessuno chiude, quando chiude nessuno apre ’ (Ap.3,7); ‘molte sono le idee della mente dell’uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo ’ (Prv.19,21). La provvidenza conosce anche quelle che si chiamano ‘cause seconde ’ e cioè la collaborazione degli uomini. Ogni uomo è strumento della provvidenza. Questo è un segno della bellezza e della grandezza di Dio che dona alla sua creatura non solo la libertà ma anche la dignità di essere pienamente se stesse.

CCC 308

‘Dio agisce in tutto l’agire delle sue creature: è una verità inseparabile dalla fede in Dio creatore. Egli è la causa prima che opera nelle e per mezzo delle cause seconde: ‘E’ Dio infatti che suscita ’ in noi ‘il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni (Fil. 2,13). Lungi dallo sminuire la dignità della creatura questa verità la accresce. Infatti, la creatura tratta dal nulla dalla potenza, dalla sapienza e dalla bontà di Dio, niente può se è separata dalla propria origine, perché ‘la creatura senza il creatore svanisce ’; ancor meno può raggiungere il suo ultimo fine senza l’aiuto della Grazia. Dio dunque ha creato ogni cosa: gli esseri visibili e quelli invisibili. La scrittura non ha, quindi, pretese scientifiche e le diverse teorie scientifiche possono essere accettate tanto quanto non inficiano questo dato di fede.

La creazione invisibile.

Dicendo creatore delle cose invisibili a cosa ci riferiamo? Di per sé agli angeli. Su questo punto la testimonianza della scrittura e della tradizione è chiarissima.

Dice il CCC n.330:

‘ In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà. Sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria’.

Cristo è il centro del mondo angelico, gli angeli sono suoi (cfr.Mt.25,34).

Sono stati creati per mezzo di lui e in vista di lui.

La loro presenza è testimoniata tanto in AT che in NT. Per esempio, nella vita di Gesù essi sono presenti all’annuncio della nascita, alla nascita stessa, come protettori della sua infanzia, lo servono nel deserto dopo le tentazioni, lo confortano durante l’agonia nel Getsemani. Anche al suo ritorno saranno là per regnare con Lui.

Quale è la loro funzione nella Chiesa?

Leggiamo CCC n.334 – 335 – 336

‘ Allo stesso modo tutta la Chiesa beneficia dell’aiuto misterioso e potente degli angeli ‘

‘ Nella Liturgia la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza (così ne ‘Supplices te rogamus…- Ti supplichiamo – del canone romano, e nel Paradisum deducant te angeli.. – In Paradiso ti accompagnino gli angeli – della Liturgia dei defunti, o ancora nell’inno dei Cherubini della liturgia bizantina), e celebra la memoria di alcuni angeli in Particolari (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).

‘ Dall’infanzia fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. ‘Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ’. Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa nella fede, alla beata comunità degli angeli e gli uomini uniti in Dio ’.